Il rumore costituisce uno dei principali pericoli per la salute negli ambienti lavorativi. La valutazione del pericolo acustico fa parte dei rilievi ambientali e consiste nell'analizzare il livello di esposizione al rumore dei lavoratori all'interno degli spazi di lavoro, con l'obiettivo di verificare che l'esposizione rimanga entro i limiti di sicurezza stabiliti dalla normativa.

L'articolo 28 del decreto legislativo 81/2008 stabilisce che il responsabile del lavoro è tenuto a valutare tutti i pericoli all'interno della sua attività, compreso il rischio acustico.

Anche nei casi in cui il pericolo risulti chiaramente assente o trascurabile, il responsabile del lavoro deve comunque valutarlo, indicandolo sempre esplicitamente nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

Che cos’è il rumore?

Il rumore è un effetto acustico di disturbo, che può avere origine sia naturale che artificiale, e che interferisce con l'ascolto delle persone. L'unità di misura utilizzata per quantificare il rumore è il decibel (dB).

Rischio acustico: quali sono i pericoli per la salute?

Le conseguenze derivanti dall'esposizione al rumore dipendono dall'intensità del rumore stesso e dalla durata dell'esposizione. Possono essere classificate come segue:

Un'elevata esposizione al rumore sul luogo di lavoro può quindi comportare gravi danni e favorire lo sviluppo di malattie, come:

Quando è obbligatoria la valutazione rischio rumore?

La valutazione del rischio acustico è obbligatoria per identificare i dipendenti esposti a fonti di rumore e implementare le misure adeguate alla prevenzione e alla protezione della salute e della sicurezza.
Questa valutazione è obbligatoria per tutte le aziende, indipendentemente dal settore produttivo, che impiegano almeno un lavoratore esposto al rischio di rumore. Anche se il rischio di rumore è trascurabile o assente nelle attività, il datore di lavoro deve comunque condurre una valutazione e farne menzione esplicita nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

Il risultato della valutazione del rischio acustico viene inclusa nei seguenti documenti:

Ogni quanto va effettuata e aggiornata la valutazione del rischio rumore?

La valutazione dei rischi derivanti dall'esposizione ad agenti fisici, compreso il rumore, viene pianificata ed eseguita almeno ogni quattro anni. La valutazione dei rischi, tuttavia, deve essere aggiornata ogni volta che si verificano cambiamenti che potrebbero renderla non più valida, quali variazioni nelle condizioni di lavoro, negli impianti o nei processi produttivi, nonché nuove informazioni sulla salute e sicurezza. Inoltre, l'aggiornamento è necessario quando i risultati della sorveglianza sanitaria indicano la necessità di una revisione della valutazione.

Cosa deve valutare il datore di lavoro?

Secondo il comma 1 dell'art. 190 del decreto legislativo 81/2008, nel processo di valutazione del rischio di esposizione al rumore durante le attività lavorative, il datore di lavoro deve prendere in considerazione i seguenti aspetti:

In base all'esito della valutazione, il datore di lavoro deve identificare le misure di prevenzione e protezione necessarie, tra cui:

Se nonostante l'implementazione di queste misure i valori limite di esposizione vengono superati, il datore di lavoro deve:

Valutazione rischio rumore: normativa di riferimento

Le normative di riferimento relative al rischio da rumore sono:

In aggiunta a queste normative, sono rilevanti:

Come si effettua la valutazione del rischio rumore?

A seconda della gravità di rischio individuata possiamo distinguere due tipologie di valutazione:

La valutazione del rischio rumore con misurazioni fonometriche

La valutazione del rischio rumore con misurazioni fonometriche comporta specifiche rilevazioni acustiche e richiede la seguente documentazione:

La valutazione del rischio rumore senza misurazioni fonometriche

La valutazione del rischio rumore senza misurazioni viene condotta quando l'esposizione al rumore è considerata trascurabile e coinvolge solo alcune rilevazioni standard per garantire il rispetto dei valori limite.

Questa valutazione deve includere i seguenti elementi:

Valutazione del rischio rumore negli ambienti di lavoro

La valutazione del rischio rumore negli ambienti di lavoro è un'attività fondamentale data l'importanza del rumore come causa comune di malattie professionali.

Questa valutazione ha i seguenti obiettivi:

In particolare, la norma UNI 11347:2015, che riguarda il Programma Aziendale per la Riduzione dell'Esposizione (P.A.R.E.) nei luoghi di lavoro, specifica:

Il P.A.R.E. deve fornire una serie di informazioni, tra cui:

Sanzioni per il rischio rumore

Le sanzioni previste dall'articolo 219 del decreto legislativo 81/2008 variano in base alla violazione commessa, e prevedono l’arresto (dai 2 ai 6 mesi) o l’ammenda (da 750 a 6400 euro) in base alla gravità del reato.

Gestione del rischio da rumore sul lavoro con Co.Di.Me.

Per garantire la sicurezza e la conformità normativa, è consigliabile affidarsi a professionisti esperti nel campo dei rilievi strumentali.
Attraverso l'utilizzo di strumentazioni e metodologie avanzate, in CoDi.Me. possiamo fornire una valutazione dettagliata e affidabile del rischio acustico nei tuoi luoghi di lavoro, contribuendo così a garantire un ambiente sicuro e salutare per tutti i dipendenti.
Contattaci per avere più informazioni e conoscere i nostri servizi di ingegneria.

La segnaletica aziendale rappresenta uno strumento di fondamentale importanza nel minimizzare i potenziali rischi legati agli incidenti sul luogo di lavoro. La disposizione degli elementi segnaletici, sia in maniera permanente che temporanea, si adatta alle tipologie di pericoli e alla persistenza delle minacce all'interno della struttura aziendale.

Il fine primario della segnaletica è quello di fornire informazioni chiare ai lavoratori riguardo alla presenza di rischi, nonché indicare la collocazione di attrezzature e vie di fuga in caso di pericolo.

Qual è l'utilità della segnaletica di sicurezza?

La sua funzione principale è quella di avvisare i lavoratori sulla possibile presenza di pericoli. Alcuni tipi di segnaletica mirano, invece, a sollecitare i lavoratori a evitare comportamenti che potrebbero risultare dannosi per la propria salute o per quella dei colleghi.

Consideriamo la segnaletica di avvertimento che, mediante il suo colore giallo o giallo-arancio e la forma triangolare, segnala la presenza di rischi imminenti. Immaginiamo un ambiente industriale in cui l'uso di determinate attrezzature può comportare rischi significativi. La presenza di cartelli di avvertimento chiari e ben posizionati informa i lavoratori sulla necessità di prestare particolare attenzione e di adottare le precauzioni necessarie durante l'interazione con tali attrezzature.

Inoltre, esaminiamo la segnaletica di divieto, che, mediante il suo colore rosso e la forma rotonda, indica ciò che è vietato. Prendiamo come esempio un laboratorio chimico dove l'uso di determinati prodotti potrebbe essere pericoloso. La presenza di cartelli di divieto ben visibili avverte i lavoratori di evitare l'uso di tali sostanze senza le adeguate misure di sicurezza, contribuendo così a prevenire situazioni dannose per la salute.

Questi semplici esempi illustrano come la segnaletica di sicurezza, oltre a segnalare la presenza di pericoli, possa anche influenzare positivamente il comportamento dei lavoratori, promuovendo una maggiore consapevolezza e adesione alle pratiche di sicurezza.

Quanti e quali sono i diversi tipi di segnaletica di sicurezza?

I principi della segnaletica di sicurezza sono definiti dal D.Lgs 493/96 e dal D.Lgs 81/08.

Riassumendo, la segnaletica può essere di diversi tipi:

Gli Art. 161 e 162 del D.Lgs 81/08 specificano i dettagli relativi alle tipologie di segnaletica da impiegare in base alle necessità aziendali, inclusi i segnali per individuare aree pericolose, disposizioni generali per i segnali di sicurezza, cartelli segnaletici, segnali luminosi, ecc.

È obbligatoria la presenza di segnaletica di sicurezza in azienda?

Oltre a quanto stabilito dall'articolo 163, che attribuisce l'obbligo al datore di lavoro, la necessità di utilizzare la segnaletica di sicurezza all'interno delle aziende è anche sottolineata a livello europeo dalla Normativa UNI-EN-ISO 710/2012. Per garantire la gestione ottimale delle situazioni di pericolo, è fondamentale disporre di diversi tipi di segnaletica di sicurezza. Possedere una varietà di segnaletica risulta altresì utile per prevenire ogni potenziale rischio in ogni settore lavorativo di qualsiasi azienda.

Il ruolo di Co.Di.Me. al fianco delle imprese

La sicurezza sugli ambienti di lavori è una delle priorità che Co.Di.Me. persegue da sempre. Ecco perché si propone come il partner ideale per le aziende, offrendo soluzioni integrate per la sicurezza sul lavoro e corsi di formazione dedicati.
Contatta Co.Di.Me. per un ambiente lavorativo più sicuro e consapevole.

Il rischio elettrico durante l'attività lavorativa rappresenta una delle principali fonti di incidenti e decessi sul luogo di lavoro.

I lavoratori che operano con l'elettricità, come ad esempio gli elettricisti, i tecnici di manutenzione e gli operatori di apparecchiature elettriche, sono particolarmente esposti ai rischi associati alla conduzione della corrente.

In quest’articolo esploreremo il rischio elettrico, spiegando anche le disposizioni del Testo Unico sulla sicurezza dei lavoratori e la Norma CEI 11 27.

Cosa si intende per rischio elettrico: definizione

Il rischio elettrico in un contesto lavorativo si riflette nella possibilità che i lavoratori possano trovarsi esposti a situazioni pericolose causate da correnti elettriche durante l'esecuzione delle proprie mansioni.

Le fonti di rischio elettrico in un ambiente di lavoro possono originarsi da diverse circostanze, come la negligenza nella manutenzione degli impianti elettrici, la presenza di cavi elettrici danneggiati o installati in modo scorretto, l'utilizzo di attrezzature elettriche non conformi alle normative di sicurezza, una scarsa formazione (https://www.codime.com/i-nostri-corsi/) del personale riguardo all'utilizzo di tali attrezzature, l'isolamento insufficiente delle parti attive degli impianti elettrici, l'assenza di dispositivi di protezione, e così via.

Il pericolo elettrico può manifestarsi attraverso:

Quali sono le implicazioni del rischio elettrico?

Il rischio elettrico può comportare diverse conseguenze negative per la sicurezza e la salute dei lavoratori, nonché per le attrezzature aziendali.

Alcuni degli esiti del pericolo elettrico comprendono:

Elettrocuzione: si verifica quando una corrente elettrica attraversa il corpo umano, potenzialmente causando lesioni gravi o la morte, a seconda dell'entità della corrente e del periodo di esposizione.

Correnti elettriche: che possono provocare gravi bruciature sulla pelle e sui tessuti sottostanti, richiedendo lunghi periodi di guarigione e lasciando cicatrici permanenti.

Fiamme o incendi: possono verificarsi soprattutto durante cortocircuiti o surriscaldamenti di cavi elettrici o apparecchiature.

Danni alle proprietà e interruzione delle attrezzature industriali: il rischio elettrico può causare danni significativi alle proprietà aziendali e interruzioni nell'operatività delle attrezzature industriali.

Effetti a lungo termine sulla salute: comprendono danni ai nervi, alla vista, all'udito e al cuore, influenzando la salute a lungo termine dei lavoratori esposti.

Senza dimenticare che l'esperienza di un incidente legato all'elettrocuzione o al rischio elettrico può generare effetti psicologici a lungo termine, tra cui ansia, stress post-traumatico e depressione. Pertanto, la conoscenza da parte del datore di lavoro delle normative sul rischio elettrico e l'adozione di misure adeguate sono fondamentali per la tutela sia dell'azienda che dei lavoratori.

Normativa sul Rischio Elettrico 81/08

Le direttive relative alla gestione del rischio elettrico sono presenti sia nel Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, D.lgs 81/08, che nella Norma CEI 11-27.

Il Decreto Legislativo 81/08, noto come il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, disciplina il rischio elettrico nell'ambiente lavorativo e stabilisce gli obblighi dei datori di lavoro in materia di prevenzione e tutela dei lavoratori esposti a questo tipo di rischio.

La Norma CEI 11-27 fornisce indicazioni dettagliate per prevenire il rischio elettrico sul luogo di lavoro, con l'obiettivo di assicurare la sicurezza dei lavoratori. Questa normativa definisce il rischio elettrico come la possibilità di lesioni o danni fisici causati dall'esposizione a correnti elettriche, stabilendo una serie di obblighi per i datori di lavoro al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori esposti a questo rischio.

La Normativa CEI 11-27 prevede la definizione di diverse misure di sicurezza atte a prevenire situazioni di rischio elettrico.

Tra queste, vi sono:

Questa normativa si applica a una vasta gamma di attività che coinvolgono l'uso di energia elettrica, come l'installazione e manutenzione di impianti elettrici, la produzione e distribuzione di energia elettrica, lavori elettrici sotto tensione, utilizzo di attrezzature elettriche, lavorazione di materiali conduttori, e tante altre.

Rischio elettrico e responsabilità del datore di lavoro

Il datore di lavoro deve adottare tutte le misure necessarie per garantire la tutela dei lavoratori da tutti i potenziali rischi di natura elettrica legati all'utilizzo di materiali, apparecchiature e impianti elettrici forniti loro.

A questo scopo, il datore di lavoro esegue una valutazione del rischio elettrico, prendendo in considerazione i seguenti aspetti:

a) le condizioni e le caratteristiche specifiche del lavoro, comprese eventuali interferenze;

b) i rischi presenti nell'ambiente di lavoro;

c) tutte le condizioni di esercizio prevedibili.

La valutazione del rischio deve essere condotta con il supporto di un professionista competente e deve tener conto delle peculiarità degli impianti elettrici, delle attrezzature elettriche e dell'ambiente di lavoro in cui si svolgono le attività. In seguito alla valutazione del rischio elettrico, il datore di lavoro implementa misure tecniche ed organizzative volte a eliminare o minimizzare i rischi presenti. A tale scopo, si individuano i dispositivi di protezione collettivi e individuali necessari per condurre il lavoro in sicurezza, e vengono predisposte procedure di utilizzo e manutenzione per assicurare nel tempo il mantenimento del livello di sicurezza raggiunto mediante l'adozione di adeguate misure preventive.

Prevenzione del rischio elettrico: le misure per i lavoratori

Per mitigare i rischi elettrici sul luogo di lavoro, è cruciale attenersi alle norme di sicurezza e adottare tutte le precauzioni necessarie.

In particolare, è imperativo:

Previeni il rischio elettrico con Co.Di.Me.: servizi, formazione e supporto

La prevenzione del rischio elettrico è un tema di primaria importanza per la sicurezza nei luoghi di lavoro e richiede massima attenzione e impegno.

In Co.Di.Me., ci impegniamo a garantire che tutte le aziende, indipendentemente dalle dimensioni e dal settore, rispettino il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro.

Offriamo supporto ai titolari di aziende attraverso una gamma di servizi, compresa la valutazione dei rischi e la redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), evitando errori che potrebbero comportare pesanti sanzioni.

Forniamo anche figure professionali per la prevenzione dei rischi, come Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), medici competenti e altri professionisti.

I nostri corsi di formazione, condotti da docenti certificati, sono disponibili sia in modalità presenziale che online.

Contattaci per avere ulteriori informazioni sui nostri servizi e sui nostri corsi.

Le tecnologie digitali e l'automatizzazione stanno cambiando radicalmente la natura del lavoro. Se da un lato questa trasformazione offre molte opportunità, dall’altro porta con sé nuove sfide per la salute e la sicurezza sul lavoro.

Queste tematiche sono state anche al centro della Settimana europea per la Salute e Sicurezza sul Lavoro, che si è tenuta dal 23 al 27 ottobre.

Settimana europea per la Salute e Sicurezza sul Lavoro

L’evento, che si tiene ogni anno, ha rappresentato un'importante opportunità per affrontare le sfide emergenti legate alla salute e alla sicurezza sul lavoro nell'ambito della crescente digitalizzazione. In particolare, il tema di questa edizione è stato il "Lavoro sano e sicuro nell'era digitale".

Durante l'evento, sono stati organizzati numerosi eventi di sensibilizzazione in tutta l'Unione Europea e oltre. Questi eventi comprendevano proiezioni speciali, iniziative sui social media, conferenze, mostre, concorsi e sessioni di formazione, tutti mirati a informare lavoratori e datori di lavoro sui rischi e le opportunità legate al lavoro nell'era digitale.

In particolare, è stato affrontato il tema dei disturbi psicosociali causati dall'uso intensivo delle tecnologie digitali, derivanti da attività ininterrotte, lavoro solitario e processi automatizzati. Altri rischi evidenziati riguardavano la privacy e la diffusione dei dati personali, oltre all'insicurezza emotiva legata all'impiego dell'intelligenza artificiale, poiché molti lavoratori temevano che le nuove tecnologie potessero prendere il sopravvento.

Lavoro sano e sicuro nell'era digitale: le tematiche

Le cinque principali tematiche della campagna "Lavoro sano e sicuro nell'era digitale" che hanno guidato le discussioni e le iniziative sono state:

La crescente presenza di lavoratori su piattaforme digitali ha sollevato questioni legate alla loro salute e sicurezza, compresa la mancanza di protezioni tipiche dei lavoratori tradizionali.

L'automazione ha reso possibile l'utilizzo di robot per compiti fisici e cognitivi, portando con sé nuove sfide in termini di sicurezza sul lavoro e formazione dei lavoratori.

Il lavoro da remoto e ibrido ha comportato un cambiamento significativo nelle dinamiche lavorative e nell'equilibrio tra vita professionale e personale, sollevando questioni di stress e isolamento.

L'utilizzo di algoritmi e intelligenza artificiale nella gestione del personale ha sollevato preoccupazioni riguardo alla privacy, alla giustizia e all'equità nelle decisioni lavorative.

L'adozione di tecnologie intelligenti può contribuire a migliorare la salute e la sicurezza sul lavoro, ma è essenziale che siano implementate in modo responsabile e con l'attenzione dovuta alla sicurezza dei lavoratori.

Lavoro digitale: le sfide per la salute dei lavoratori

Da esperti del settore, quando si parla di lavoro nell’era digitale, riteniamo che i temi da affrontare sono anche altri. Ecco alcuni spunti che vogliamo portare alla discussione:

Ergonomia digitale

L'uso intensivo di dispositivi digitali come computer e smartphone può portare a problemi di salute, come sindrome del tunnel carpale, affaticamento degli occhi e disturbi muscolo-scheletrici. Gli ambienti di lavoro digitali devono essere progettati per ridurre il rischio di tali problemi attraverso l'ergonomia, la formazione e pause regolari.

Le aziende dovrebbero investire nella progettazione di postazioni di lavoro ergonomiche, e fornire formazione sulla corretta postura e la prevenzione di lesioni legate all'uso dei dispositivi digitali.

Salute mentale

L'era digitale ha portato a un aumento del lavoro da remoto e delle lunghe ore passate davanti a uno schermo. Questo può aumentare il rischio di stress, ansia e depressione tra i lavoratori. Le aziende devono essere consapevoli di queste sfide e promuovere la salute mentale sul posto di lavoro.

Le aziende possono offrire programmi di benessere che includono consulenza e supporto per la salute mentale. Devono anche promuovere un ambiente di lavoro in cui i dipendenti si sentano liberi di parlare dei loro problemi senza paura di discriminazioni.

Un aiuto in quest’ambito può arrivare dalle app per promozione della salute nei luoghi di lavoro.

Cybersecurity

Con l'aumento delle minacce cibernetiche, la sicurezza dei dati è diventata cruciale. I lavoratori digitali devono essere formati per riconoscere le minacce e adottare pratiche di sicurezza informatica per proteggere le informazioni sensibili.

La formazione sulla sicurezza informatica deve essere costante e le aziende devono adottare politiche e procedure rigorose per proteggere i dati aziendali.

Isolamento sociale

Lavorare da remoto può portare all'isolamento sociale, con un impatto negativo sulla salute mentale. Le aziende devono cercare modi per promuovere l'interazione sociale tra i dipendenti, anche quando lavorano a distanza.

Utilizzare strumenti di comunicazione e collaborazione online per mantenere i dipendenti connessi anche quando lavorano da remoto.

Aggiornamenti continui

Nell'era digitale, le competenze dei lavoratori devono essere costantemente aggiornate per stare al passo con l'evoluzione della tecnologia. Questo richiede un impegno costante nella formazione e nello sviluppo professionale.

Le aziende possono istituire programmi di formazione continua per garantire che i dipendenti mantengano le competenze rilevanti e si adattino ai cambiamenti tecnologici.

Affronta le sfide della digitalizzazione sul lavoro con Co.Di.Me

In questa nuova era digitale, la salute e la sicurezza sul lavoro sono diventate ancora più cruciali per garantire il benessere dei lavoratori. Le sfide legate alla digitalizzazione richiedono una risposta olistica, coinvolgendo non solo le aziende e i lavoratori, ma anche partner affidabili e specializzati come Co.Di.Me., che si occupa di Medicina del Lavoro e Sorveglianza Sanitaria.

Con i nostri servizi specializzati offriamo consulenza e supporto per affrontare le sfide emergenti e le nuove questioni legate al lavoro, anche nell'ambito della crescente digitalizzazione.

Sia che si tratti di valutare i rischi psicosociali legati all'uso delle tecnologie digitali, di garantire la sicurezza dei lavoratori in ambienti digitali o di fornire servizi di sorveglianza sanitaria per monitorare la salute dei lavoratori esposti a rischi specifici, Co.Di.Me. sarà al tuo fianco, con servizi mirati e competenze specializzate.

La sicurezza sul lavoro rimane una priorità fondamentale, nonostante le sfide tecnologiche.

Contattaci, siamo il punto di riferimento per le aziende in cerca di soluzioni e supporto nella promozione di un ambiente di lavoro sano e sicuro.

L'ambiente di lavoro è il luogo in cui trascorriamo gran parte delle nostre giornate, e la sicurezza dei dipendenti dovrebbe essere una priorità assoluta per qualsiasi datore di lavoro responsabile.

Il pronto soccorso è un aspetto critico della gestione della sicurezza, in quanto può fare la differenza tra una situazione di emergenza che si risolve prontamente e un incidente che potrebbe avere conseguenze gravi o addirittura fatali.

Continua a leggere per scoprire come puoi contribuire a creare un ambiente di lavoro più sicuro e protetto.

Che cos'è il pronto soccorso?

Con “pronto soccorso” si intende l'insieme delle azioni volte a fornire assistenza in situazioni di emergenza a persone in difficoltà, vittime di traumi fisici o psicologici o malori improvvisi, in attesa dell'arrivo di soccorritori qualificati. Comprende anche l'assistenza prestata in strutture temporanee in situazioni critiche, in attesa del trasferimento del paziente in strutture sanitarie più adeguate.

L’obiettivo delle operazioni di pronto soccorso è l'analisi della situazione di emergenza per determinare se è necessario chiamare soccorsi avanzati, seguita dalla fornitura dell'assistenza richiesta. Tutto deve essere eseguito con la massima attenzione per non causare ulteriori danni alla persona.

La regolamentazione del pronto soccorso

Il ruolo del servizio di pronto soccorso nei luoghi di lavoro è disciplinato da una serie di decreti:

Compiti dell'operatore di pronto soccorso

Il D.lgs 81/08 dispone che ogni azienda deve nominare uno o più operatori di pronto soccorso con il compito di garantire la sicurezza sul lavoro, intervenendo in caso di incidenti o situazioni di emergenza.

Queste figure sono designate per mantenere la sicurezza sul luogo di lavoro e devono possedere le competenze necessarie in materia di pronto soccorso, acquisite attraverso un corso di formazione obbligatorio per ottenere l'idoneità a svolgere questo ruolo.

Gruppi A, B, C: come sono divise le imprese per il pronto soccorso

Le aziende sono suddivise in tre gruppi identificati dalle lettere A, B e C.

A ciascun gruppo sono associate specifiche direttive in merito al pronto intervento.

Nella categoria A rientrano aziende quali:

Nel gruppo B sono incluse aziende con almeno tre lavoratori che non appartengono al gruppo A.

Nel gruppo C sono comprese aziende con meno di tre lavoratori che non rientrano nel gruppo A.

Nomina degli operatori di pronto soccorso

La designazione degli operatori di pronto soccorso è responsabilità del datore di lavoro e il numero di operatori dipende dal gruppo di appartenenza dell'azienda (gruppo A, B o C).

La mancata conformità a questa disposizione può comportare un arresto da 2 a 4 mesi o una sanzione da 750 euro a 4000 euro.

Per le attività di gruppo B o C, ovvero quelle con meno di cinque lavoratori, il datore di lavoro può assumere il ruolo di operatore di pronto intervento, a condizione che il lavoratore nominato originariamente si trovi sul luogo di lavoro in quel momento.

Cosa fare in caso di pronto soccorso

I compiti degli operatori di pronto soccorso sono molteplici. Tra questi rientrano la conoscenza dei rischi specifici sul luogo di lavoro e dei metodi per chiamare soccorsi avanzati, nonché la verifica della sicurezza dell'ambiente di lavoro.

In situazioni di pronto soccorso è fondamentale:

  1. saper riconoscere i pericoli e intervenire in caso di emergenza sanitaria, offrendo assistenza alle vittime di infortuni;
  2. valutare la condizione dell'infortunato, verificando le funzioni vitali (respirazione e coscienza);
  3. rassicurare l'infortunato, se cosciente;
  4. evitare di fare commenti sulla sua condizione, anche se sembra incosciente;
  5. chiamare il servizio di emergenza (118), indicando chiaramente la posizione dell'incidente.

Inoltre, se la vittima non è cosciente ma respira, bisogna mettere la persona in posizione di sicurezza, allentare indumenti stretti, cinture e cravatte.

Se invece non respira, bisogna:

In ogni caso, gli addetti al pronto soccorso devono rimanere calmi e agire prontamente, evitando di creare affollamento intorno alla persona ferita o in difficoltà.

La formazione per il pronto soccorso

La formazione per il Pronto Soccorso e, più in generale, per la sicurezza sul lavoro, non solo aumenta la consapevolezza delle potenziali minacce sul luogo di lavoro, ma fornisce anche le competenze necessarie per agire tempestivamente e in modo appropriato.

La formazione in materia di sicurezza instilla una cultura di responsabilità e consapevolezza tra i dipendenti, aiutando a creare un ambiente di lavoro più sicuro e protetto per tutti.

Inoltre, le aziende che investono nella formazione per la sicurezza vedono spesso un calo degli incidenti, una maggiore efficienza e una migliore reputazione aziendale.

La formazione è il pilastro su cui si basa una cultura della sicurezza solida, e dovrebbe essere considerata una priorità per tutte le organizzazioni che si prendono sul serio il benessere dei propri dipendenti.

Puoi consultare i corsi di formazione di Co.Di.Me. oppure contattarci se hai bisogno di chiarimenti o hai delle richieste specifiche da porci.

I datori di lavoro sono responsabili della salute e della sicurezza dei propri dipendenti, anche in relazione agli effetti dello stress termico ambientale. Le alte temperature possono mettere a rischio i lavoratori, causando diverse patologie, tra cui colpi di calore e sincopi.

In un momento storico in cui la crisi climatica porta all'innalzamento delle temperature anche in periodi dell'anno più freddi, è importante ripensare alle modalità di prevenzione e protezione dei lavoratori dallo stress termico.

Come il nostro corpo regola la sua temperatura

Il corpo umano è omeotermo, ovvero mantiene costante la sua temperatura a circa 36-37 gradi centigradi. Per raggiungere quest’obiettivo, utilizza un sistema di termoregolazione che comprende l'ipotalamo, un organo che rileva le variazioni di temperatura nell'ambiente e attiva i meccanismi per mantenere il benessere degli organi.

Quando fa caldo, il corpo suda per disperdere calore. Tuttavia, se le condizioni ambientali sono troppo elevate, il corpo può non essere in grado di raffreddarsi efficacemente. Questo può portare a un aumento della temperatura corporea, con conseguenze potenzialmente gravi.

Tra le patologie da calore più comuni vi sono:

Effetti dell'esposizione al sole

L'esposizione al sole può causare danni agli occhi e alla pelle, e a lungo andare può generare anche a infortuni pericolosi, non solo per gli effetti diretti del calore sul corpo, ma anche per gli effetti indiretti. Ad esempio, un lavoratore preso da sincope potrebbe cadere da un'altezza elevata, oppure potrebbe ferirsi con degli strumenti di lavoro.

Le direttive del Ministero della Salute

Il Ministero della Salute ha emanato il piano nazionale di prevenzione del caldo sulla salute, che fornisce indicazioni utili per la valutazione del rischio da eccessivo calore in ambienti di lavoro "severi", ovvero quelli che portano i meccanismi di termoregolazione del corpo umano a essere costantemente sollecitati.

Obblighi del datore di lavoro

I datori di lavoro sono obbligati a valutare tutti i rischi presenti nelle proprie aziende, tra cui: lo stress termico, il livello di inquinamento atmosferico e delle radiazioni solari.

Valutazione dei rischi e misure di prevenzione e protezione

Dopo aver identificato i rischi, i titolari d'azienda devono raccogliere le informazioni nel Documento di Valutazione dei rischi (DVR), in modo da procedere, con le altre figure incaricate della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, all'individuazione delle misure di prevenzione e protezione da applicare in azienda.

Misure di prevenzione e protezione da stress termico

I datori di lavoro devono intervenire per garantire condizioni di temperatura ottimali per i propri dipendenti. Tra le misure previste vi sono:

Seguendo queste semplici regole, è possibile ridurre il rischio di patologie da calore e lavorare in sicurezza anche nelle giornate più calde.

Acclimatazione

Per ridurre il rischio da stress termico, il Ministero della Salute ha introdotto il concetto di acclimatazione, ovvero un processo che consente all'organismo di tollerare le alte temperature. Questo processo si ottiene aumentando gradualmente i carichi di lavoro e l'esposizione al calore dei lavoratori, favorendo l'effettuazione di frequenti pause per l'approvvigionamento di acqua e il riposo all'ombra.

La formazione per ridurre i rischi del caldo sul lavoro

I luoghi di lavoro devono adottare misure aggiuntive per ridurre gli effetti del caldo sui lavoratori. Innanzitutto, i dipendenti devono essere adeguatamente formati sui rischi per la salute causati dalle alte temperature, in modo da riconoscere i sintomi di un colpo di calore e di altre patologie correlate.

La formazione dovrebbe anche includere la prevenzione delle ondate di calore e le attività per contrastare il caldo, mantenendo il corpo alla temperatura corretta, utilizzando anche i dispositivi di protezione individuale (DPI).

L’importanza della sorveglianza sanitaria

Un'altra misura importante è la sorveglianza sanitaria, in collaborazione con il medico competente. Il medico del lavoro deve effettuare visite periodiche per assicurarsi che tutti i lavoratori siano in grado di svolgere le loro mansioni in sicurezza. Inoltre, i datori di lavoro dovrebbero organizzare corsi di formazione e addestramento per gli addetti al primo soccorso, in modo che possano intervenire rapidamente in caso di emergenza.

Il sistema del compagno

Un altro strumento utile per prevenire i sintomi di una patologia legata al caldo eccessivo è il cosiddetto "sistema del compagno". Si tratta di un sistema di controllo reciproco tra i lavoratori, soprattutto nei momenti della giornata in cui le temperature sono più elevate o durante le ondate di calore. In caso di sintomi di un colpo di calore, un compagno può chiamare il 118 (o il numero unico 112) e prestare il primo soccorso, indicando l'esatta posizione del lavoratore in difficoltà.

La formazione per prevenire i malanni da calore

Secondo una ricerca dell'INAIL, in Italia ogni anno si verificano circa due milioni di infortuni legati al caldo sul lavoro. Con l'aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico, questo numero potrebbe aumentare ulteriormente.

Per prevenire gli infortuni che colpiscono i lavoratori esposti a temperature elevate, ti consigliamo di consultare le nostre pagine dedicate alla medicina del lavoro e ai corsi di formazione.

Sotto la supervisione di un Coordinatore Sanitario, il reparto sanitario presso Co.Di.Me. dispone di un ampio team di esperti in Medicina del Lavoro, compresi sia professionisti interni che consulenti esterni. In aggiunta, l'azienda collabora attivamente con infermieri altamente qualificati.

I nostri corsi di formazione, che possono essere svolti in aula o a distanza, ti forniranno informazioni utili, in modo che tutti i dipendenti possano conoscere le modalità di prevenzione delle patologie legate al caldo.

Continua a seguire il nostro blog per leggere sempre più articoli sul tema della sicurezza sul lavoro.

La digitalizzazione sta rapidamente trasformando il panorama lavorativo, è fondamentale quindi portare l’attenzione sulla creazione di un futuro digitale sicuro e sano, con particolare attenzione ai rischi psicosociali ed ergonomici legati alla digitalizzazione.

Vediamo insieme gli effetti delle nuove tecnologie nell'ambito della sicurezza e salute sul lavoro.

Nuove tecnologie tra opportunità e sfide

La digitalizzazione del lavoro porta nuove sfide riguardanti la sicurezza e la salute sul lavoro connesse all'evoluzione tecnologica.

Un esempio di queste nuove tecnologie è rappresentato dai sistemi basati sull'intelligenza artificiale e sulla robotica avanzata, che stanno trasformando il modo in cui il lavoro umano viene progettato ed eseguito. Tali sistemi, sia incorporati (come robotica) che non incorporati (come applicazioni intelligenti), sono capaci di compiere azioni con un certo grado di autonomia per svolgere compiti fisici o cognitivi e raggiungere obiettivi specifici.

Tutto ciò ha un impatto positivo notevole, non solo sulla produttività delle imprese, ma anche sulla sicurezza e salute sul lavoro. Ad esempio, grazie a queste nuove tecnologie, i lavoratori possono essere allontanati da mansioni e ambienti pericolosi e il carico di lavoro può essere ottimizzato.

I sistemi basati sull'IA possono assumersi compiti ripetitivi ad alto rischio o non creativi, liberando i lavoratori da attività che comportano rischi tradizionali ed emergenti per la sicurezza sul lavoro, e consentendo loro di concentrarsi su compiti a basso rischio e di natura produttiva o creativa.

Tuttavia, le nuove tecnologie comportano anche sfide e rischi, soprattutto riguardanti l'interazione di tali sistemi con i lavoratori, come collisioni impreviste, eccessiva dipendenza da tali sistemi e altre problematiche psicosociali e organizzative.

Le nuove forme di gestione dei lavoratori

L'intelligenza artificiale e le tecnologie digitali hanno introdotto nuove forme di gestione dei lavoratori. Rispetto alle forme di gestione tradizionali, che si basano principalmente su supervisori umani, la gestione basata sull'IA implica l'utilizzo di nuovi sistemi e strumenti che raccolgono dati in tempo reale sui comportamenti dei lavoratori da diverse fonti, al fine di informare la dirigenza e supportare decisioni automatizzate o semi automatizzate basate su algoritmi o forme più avanzate di intelligenza artificiale.

Nonostante le opportunità offerte da queste nuove soluzioni per una gestione basata sull'IA - quando implementate in modo trasparente e con il coinvolgimento informato e consultato dei lavoratori - è essenziale considerare anche gli aspetti etici e di privacy, oltre ai fattori di rischio psicosociali che possono derivare da queste nuove forme di monitoraggio e gestione dei lavoratori.

L'evoluzione tecnologica nell'era dell'IA e della robotica

Ancora oggi, quando si parla di IA o di sistemi basati su di essa, manca una definizione universalmente accettata sia tra gli studiosi che tra i professionisti. Diverse parti e ambiti disciplinari propongono diverse definizioni.

Ad esempio, secondo l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), un sistema di IA è una macchina in grado di influenzare l'ambiente, fornendo raccomandazioni, previsioni o prendendo decisioni riguardo a un insieme specifico di obiettivi. Ciò avviene attraverso l'utilizzo di input/dati per percepire l'ambiente circostante, elaborare queste percezioni in modelli e interpretare i modelli stessi per formulare possibili opzioni riguardanti i risultati.

D'altra parte, un gruppo di esperti istituito dalla Commissione Europea (2019) definisce l'intelligenza artificiale (IA) come il comportamento intelligente mostrato dai sistemi che analizzano l'ambiente e intraprendono azioni, con un certo grado di autonomia, per raggiungere obiettivi specifici. Questi sistemi basati sull'IA possono essere sotto forma di software operanti nel mondo virtuale, o possono essere incorporati in dispositivi hardware, come robot avanzati, veicoli autonomi, droni o applicazioni dell'Internet delle cose.

Parallelamente, il campo della robotica ha conosciuto un'evoluzione notevole. La gamma di robot è stata ampliata: dai tradizionali robot fissi e ingabbiati, capaci di sollevare pesanti carichi e progettati per la precisione e velocità di esecuzione, si è giunti a robot innovativi che consentono un'interazione più stretta uomo-robot in ambienti meno strutturati. Questi ultimi vengono denominati cobot o robot leggeri.

Va sottolineato che le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) stanno costantemente migliorando le funzioni cognitive supportate. Oltre a visualizzare informazioni, i sistemi innovativi sono in grado di monitorare le azioni e fornire, in tempo reale, informazioni sensibili al contesto.

In conclusione, possiamo affermare che le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale e la robotica sono una grande opportunità per migliorare la sicurezza e la salute degli ambienti di lavoro.

Allo stesso tempo, bisogna essere vigili su questioni delicate che riguardano, ad esempio, il rispetto dei diritti umani, la promozione della diversità e la prevenzione della discriminazione riguardo a queste evoluzioni tecnologiche.

L'accento va posto anche su problematiche cruciali inerenti alla privacy e alla gestione dei dati.

In Co.Di.Me. siamo convinti che sia fondamentale affrontare questi aspetti con consapevolezza, mentre ci muoviamo verso un futuro sempre più tecnologicamente avanzato.

Nell'era digitale in cui viviamo, le applicazioni mobili, comunemente note come app, hanno rivoluzionato molti aspetti della nostra vita quotidiana. Oltre ad essere utilizzate per scopi di intrattenimento e comunicazione, le app stanno diventando sempre più importanti anche per la promozione della salute nei luoghi di lavoro.

Le aziende stanno adoperando queste innovative soluzioni digitali per fornire ai dipendenti programmi mirati a migliorare la loro salute e benessere complessivi.

In questo articolo, esploreremo l'importanza dell'utilizzo delle app per promuovere la salute nei luoghi di lavoro, evidenziando i loro molteplici benefici.

Analisi dei bisogni e individuazione delle priorità

Le app per la promozione della salute nei luoghi di lavoro possono svolgere un ruolo fondamentale nell'analisi dei bisogni e nell'individuazione delle priorità per migliorare il benessere dei dipendenti. Queste applicazioni consentono alle aziende di raccogliere dati sullo stato di salute dei dipendenti, consentendo di identificare le aree che richiedono un intervento prioritario.

Ad esempio, attraverso sondaggi o questionari integrati nell'app, è possibile ottenere informazioni sul livello di stress, i disturbi del sonno o le abitudini alimentari dei dipendenti. Questi dati forniscono una base solida per sviluppare programmi personalizzati che rispondano alle esigenze specifiche dei lavoratori.

Monitoraggio dei rischi e valutazione

Oltre all'analisi dei bisogni, le app per la promozione della salute possono anche svolgere un ruolo chiave nel monitoraggio e nella valutazione dei rischi sul posto di lavoro. Non solo consentono di monitorare i rischi legati all'ambiente lavorativo, ma offrono anche la possibilità di tenere traccia dei rischi esterni, come l'inquinamento atmosferico o le condizioni meteorologiche avverse, che potrebbero influire sulla salute dei dipendenti. Questo monitoraggio costante consente alle aziende di adottare misure preventive e di intervenire tempestivamente per ridurre i potenziali impatti negativi sulla salute dei lavoratori.

Servizi per il benessere dei dipendenti

Le app per la promozione della salute offrono anche una vasta gamma di servizi per il benessere dei dipendenti. Attraverso queste applicazioni, le aziende possono fornire ai dipendenti l'accesso a classi di yoga online, sedute terapeutiche per la salute mentale o programmi di gestione dello stress. Questi servizi sono progettati per migliorare il benessere complessivo dei lavoratori e promuovere uno stile di vita sano. Le app possono offrire tutorial, video o programmi personalizzati che consentono ai dipendenti di seguire le attività in base alle proprie esigenze e ai propri orari di lavoro.

Benefici per le aziende e i dipendenti

L'utilizzo delle app per promuovere la salute nei luoghi di lavoro porta numerosi benefici sia per le aziende che per i dipendenti.

Per le aziende, l'implementazione di tali applicazioni può:

I dipendenti, d'altra parte, traggono vantaggio da:

Le app per la promozione della salute creano una cultura aziendale incentrata sulla cura dei dipendenti, promuovendo una maggiore soddisfazione e un senso di appartenenza.

Esempi di app per la promozione della salute nei luoghi di lavoro

App per il fitness

Queste app offrono programmi di allenamento personalizzati, esercizi guidati, monitoraggio dell'attività fisica e obiettivi di salute.

Alcuni esempi popolari includono Nike Training Club, Fitbod, MyFitnessPal e Strava.

App di mindfulness e meditazione

In questo caso abbiamo delle sessioni guidate di meditazione, respirazione consapevole e tecniche di gestione dello stress.

Esempi noti sono Headspace, Calm e Insight Timer.

App per il monitoraggio della salute

Queste app consentono ai dipendenti di monitorare parametri come la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, il sonno e l'alimentazione.

Alcune app comuni sono Fitbit, Apple Health, Google Fit e Samsung Health.

App di promemoria per la salute

Queste app inviano promemoria e notifiche per aiutare i dipendenti a seguire buone abitudini di salute, come bere acqua, fare pause attive e assumere pasti bilanciati. Alcuni esempi includono WaterMinder, Stand Up! The Work Break Timer e Fooducate.

App di gestione dello stress

In questo caso le app offrono tecniche di rilassamento, giochi interattivi, musica calmante e consigli per la gestione dello stress.

Esempi noti sono le app Pacifica, Happify e Stress Check.

App di coaching per la salute

Le applicazioni di questo tipo fornisconoun supporto personalizzato da parte di professionisti del benessere, anche con programmi di miglioramento della salute su misura per le esigenze dei dipendenti.

Alcune app popolari sono Wellable, Virgin Pulse e Jiff.

La promozione della salute dei lavoratori

È giusto precisare che utilizzare queste e altre app può rendere più accessibile una materia come la promozione della salute sul luogo di lavoro. In ogni caso, però, l'utilizzo di queste app dovrebbe essere supportato da programmi di promozione della salute sul luogo di lavoro che comprendano anche altre iniziative, come la fornitura di cibi sani, un maggiore impulso all'attività fisica e l'accesso a programmi di benessere generale.

In un'epoca in cui la salute dei dipendenti è diventata una priorità, Co.Di.Me. si pone come un punto di riferimento nel settore, offrendo un supporto completo alle aziende.

Competenze, tecnologie, servizi, ma anche una visione orientata al benessere dei dipendenti, rendono Co.Di.Me. un partner affidabile per le imprese che desiderano creare un ambiente lavorativo sano, sicuro e gratificante per tutti.

Co.Di.Me. copre tutte le esigenze previste dalla vigente normativa in materia di Medicina del lavoro e Sorveglianza Sanitaria, e fornisce consulenza personalizzata alle aziende, identificando le soluzioni più adatte alle loro esigenze specifiche.

Scopri i nostri servizi per la medicina del lavorocontattaci se hai bisogno di informazioni o chiarimenti.

Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) viene individuato ed eletto all'interno dell'azienda per rappresentare i lavoratori in materia di salute e sicurezza sul lavoro, e ha il diritto di ricevere, a spese del Datore di Lavoro, la formazione necessaria per svolgere il proprio ruolo.

Proprio della formazione RLS parliamo in quest’articolo spiegandoti tutti gli aspetti più importanti per la sicurezza sui posti di lavoro.

Formazione RLS: perché è importante per i lavoratori

La formazione per il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) riveste un'importanza fondamentale per garantire un ambiente di lavoro sicuro e protetto per tutti i dipendenti.

I lavoratori hanno il diritto di svolgere le proprie mansioni in condizioni ottimali dal punto di vista della sicurezza e della salute, e l’RLS svolge un ruolo essenziale nell'assicurare il rispetto di tali diritti.

Attraverso una formazione adeguata, l’RLS acquisisce le competenze necessarie per identificare i rischi presenti nell'ambiente lavorativo, valutarli correttamente e proporre misure di prevenzione e protezione adeguate. Questo significa che l’RLS deve essere in grado di monitorare costantemente le condizioni di sicurezza sul posto di lavoro, promuovendo comportamenti privi di pericoli e intervenendo prontamente in caso di situazioni rischiose.

Inoltre, l’RLS agisce come punto di riferimento per i lavoratori, offrendo consulenza e supporto per qualsiasi questione legata alla sicurezza e alla salute sul lavoro. La formazione per questo ruolo è fondamentale non solo perché garantisce la sicurezza dei lavoratori, ma anche perché contribuisce a creare una cultura aziendale incentrata sulla prevenzione, in cui la consapevolezza e la responsabilità di ognuno diventano fondamentali per la promozione di un ambiente lavorativo sano e sicuro.

Formazione RLS: la normativa

I contenuti minimi e la durata della formazione iniziale e dei corsi di aggiornamento per i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza sono definiti dal D.Lgs. 81/2008, all'articolo 37, comma 11.

La formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti deve essere svolta in collaborazione con gli organismi paritetici presenti nel settore e nel territorio in cui opera il datore di lavoro. Inoltre, la formazione deve svolgersi durante l'orario di lavoro e non può comportare spese a carico dei lavoratori.

Sempre all'articolo 37, al comma 14-bis, il Testo Unico sulla Sicurezza sottolinea che - quando i contenuti dei percorsi formativi per dirigenti, preposti, lavoratori e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza si sovrappongono, in tutto o in parte - viene riconosciuto il credito formativo per la durata e i contenuti della formazione e dell'aggiornamento corrispondenti.

Durata della formazione per RLS

La formazione obbligatoria per il RLS ha una durata minima di 32 ore, che comprende una verifica di apprendimento. Di queste, 12 ore devono riguardare i rischi specifici presenti in azienda e le relative misure di prevenzione e protezione adottate.

La contrattazione collettiva nazionale può stabilire una durata minima più lunga per i corsi di formazione e gli aggiornamenti, ampliandone anche i contenuti minimi.

I contenuti dei corsi di formazione per RLS

I corsi di formazione per i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza devono coprire i seguenti argomenti:

Aggiornamento del corso RLS: con quale frequenza?

È altresì previsto l'obbligo di un aggiornamento periodico della durata di:

Ecco il Corso di Formazione per RLS di Co.Di.Me

Attestato RLS

Al termine del percorso formativo, l'ente di formazione accreditato che ha erogato il corso specifico per i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza rilascia un attestato valido ai sensi del D.lgs. 81/08 (articolo 37).

Corso RLS: si può fare in modalità online?

Per quanto riguarda la modalità di formazione online, è importante precisare che la formazione dell'RLS può avvenire anche in modalità e-learning solo se prevista dal contratto nazionale di appartenenza (Accordo Stato Regioni del 7 luglio 2016). Ad esempio, nel contratto del commercio è consentita la formazione e-learning.

A tal proposito, elenchiamo di seguito alcuni contratti che prevedono la possibilità di seguire il Corso di Formazione RLS online (l'elenco non è esaustivo):

Tra i vantaggi dell’e-learning ci sono la flessibilità e la possibilità di seguire il corso anche a distanza, consentendo ai lavoratori di acquisire le competenze necessarie per svolgere il ruolo di RLS in modo efficace e in linea con le normative vigenti.

Co.Di.Me.: un'eccellente scelta per il Corso di Formazione RLS

Co.Di.Me. si distingue per la qualità dei suoi corsi di formazione, che offrono un'ampia gamma di competenze e conoscenze indispensabili per i lavoratori che aspirano a diventare RLS.

Il Corso di Formazione RLS è progettato per soddisfare le esigenze specifiche dei lavoratori, fornendo le competenze necessarie per assumere il ruolo di Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza con responsabilità e professionalità.

Una delle caratteristiche distintive del Corso di Formazione RLS di Co.Di.Me. è l'approccio pratico e orientato al contesto lavorativo. Attraverso esempi concreti e simulazioni, i partecipanti hanno l'opportunità di applicare le conoscenze acquisite e sviluppare le competenze necessarie per identificare, valutare e gestire i rischi sul luogo di lavoro.

Inoltre, Co.Di.Me. si impegna a mantenere i propri corsi aggiornati secondo le ultime normative e sviluppi nel campo della sicurezza sul lavoro. Ciò garantisce che i partecipanti al Corso di Formazione RLS siano adeguatamente preparati per affrontare le sfide emergenti e le nuove normative in materia di salute e sicurezza.

I partecipanti possono contare su un team di esperti pronto a rispondere alle domande, fornire chiarimenti e offrire consulenza. Questo sostegno continuo contribuisce a garantire che i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza siano in grado di svolgere efficacemente le proprie responsabilità e proteggere la salute e la sicurezza dei colleghi sul posto di lavoro.

Investire nella formazione con Co.Di.Me è un passo importante per garantire la sicurezza e il benessere di tutti i lavoratori sul posto di lavoro.

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A inizio 2023 sono state introdotte alcune novità in materia antincendio, in particolare con l'entrata in vigore dei decreti di settembre 2021. Tuttavia, queste novità sembrano essere in linea con quanto previsto dal decreto legislativo del 2008, che prevede che i datori di lavoro valutino il rischio di incendio nei luoghi di lavoro.

Non sembrano esserci rivoluzioni o novità significative, ma piuttosto un'attività di aggiornamento e miglioramento basata sulle norme già in vigore. Questo dimostra che il D.M. del 1998 e il Testo Unico antincendio del 2015 hanno fatto bene il loro lavoro. In ogni caso, è importante valutare costantemente la sicurezza antincendio sui luoghi di lavoro per prevenire eventuali situazioni di rischio.

Cosa prevede il Quadro Antincendio 2023

Negli ultimi anni, il quadro giuridico riguardante la prevenzione degli incendi sembra essere in continua evoluzione, e grazie all'esperienza acquisita, si sono poste le basi per costruire edifici più sicuri.

Gli aspetti che sono stati considerati negli ultimi anni hanno posto l'accento sulle responsabilità e sul ruolo del professionista antincendio. Inoltre, hanno definito e chiarito i principi fondamentali e l'importanza di una buona strategia di prevenzione degli incendi. Infine, hanno anche definito e qualificato i tecnici responsabili della verifica e della manutenzione delle misure di prevenzione degli incendi.

Questi sono tutti temi di estrema importanza perché, se combinati, delineano il perimetro entro cui garantire la sicurezza dei lavoratori in relazione a questo specifico rischio.

Da un lato, è necessario considerare la sicurezza antincendio fin dalla fase di progettazione dell'ambiente di lavoro, con attenzione e competenza. Dall'altro, è fondamentale adottare un sistema di gestione della sicurezza antincendio che sia in grado di far fronte alle reali necessità presenti in azienda. Non meno importante, è chiarire tutti gli aspetti relativi alla manutenzione delle misure di prevenzione degli incendi presenti in azienda.

D.M. 22 novembre 2022: regolamentazione per la sicurezza antincendio

Nel corso del 2022 sono state attuate normative verticali riguardanti la sicurezza antincendio, tra cui il recente D.M. del 22 novembre 2022, che regola le attività di intrattenimento e spettacolo pubblico. Questa nuova regolamentazione è importante, soprattutto considerando gli incidenti recenti che hanno interessato il settore.

Tuttavia, va segnalata un'altra proroga dei termini per adeguarsi alle normative antincendio degli edifici scolastici e degli asili nido. È sorprendente pensare che questi edifici non siano ancora adeguati, dato che il D.M. del 26 agosto 1992 prevedeva l'adeguamento entro cinque anni. Questa situazione è preoccupante, soprattutto perché la sicurezza antincendio è fondamentale per le scuole.

Per questo motivo, è stata concessa una nuova proroga fino al 31 dicembre 2023 per gli edifici scolastici e fino al 31 dicembre 2024 per gli asili nido.

Formazione antincendio: le novità per i lavoratori

La formazione per i dipendenti che riguarda l’antincendio è stata rivista recentemente con una novità significativa.

La frequenza di aggiornamento dei corsi antincendio non sarà più triennale, ma quinquennale. Questa decisione sembra andare contro la tendenza delle altre normative recenti, come l'aggiornamento biennale previsto per i preposti.

Nel prossimo futuro, vedremo come verrà organizzata la formazione degli addetti antincendio e speriamo che sia adatta alle esigenze dell'azienda.

Come abbiamo visto, alcune normative del Quadro Anticendio 2023 sono completamente nuove e altre rappresentano l'evoluzione di normative già esistenti.

Come esperti di sicurezza sul lavoro, in Co.Di.Me continueremo ad aggiornarci sulle nuove tendenze e tecnologie per garantire ai nostri clienti le soluzioni tecniche e la formazione più avanzate.

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